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Ultime tracce d’acqua sulla superficie di Marte

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Il pianeta Marte è freddo, arido e senza vita da un considerevole lasso di tempo, ma i ricercatori dell’Università del Colorado Boulder (CU-Boulder) hanno scoperto le prove dell’esistenza di un antico lago che, con ogni probabilità, rappresenta l’ultima traccia d’acqua di superficie che, almeno potenzialmente, avrebbe potuto ospitare qualche forma di vita.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Geology, ha esaminato un deposito di cloruro di sodio di circa 50 chilometri quadrati – corrispondenti approssimativamente alla superficie del lago di Bracciano – rinvenuto nella pianura del Meridiani Planum, il sito dove è atterrato il rover Opportunity della NASA nel 2004.

Come si è visto sulla Terra, in luoghi come Bonneville Salt Flats, nello Stato dello Utah, depositi di sale così vasti sono considerati la prova dell’evaporazione di vaste masse d’acqua salata.

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Ricostruzione grafica del deposito di sale su Marte. Crediti: LASP / Brian Hynek

 

Dagli esami del rover si era già a conoscenza della grande quantità di ematite che ricopriva la regione, indicativa di una possibile presenza di antica acqua liquida sul pianeta, che avrebbe potuto benissimo coincidere con la presenza di un lago, o forse di un mare.

Ora, le riprese dai satelliti orbitanti attorno al pianeta confermano l’esistenza di un antico bacino, ora prosciugato, e di un deposito salino.

La successiva mappatura digitale del terreno e l’analisi mineralogica delle caratteristiche petrografiche che circondano il deposito indicano che questo antico fondale non è più vecchio di 3,6 miliardi di anni, quindi formatosi molto tempo dopo il periodo in cui si ritiene che Marte abbia avuto temperature abbastanza elevate per disporre di vaste quantità di superfici d’acqua, che sicuramente ricoprivano la maggior parte del pianeta.

Per inciso, gli scienziati planetari ritengono, dal canto loro, che la formazione del sistema solare risalga a circa 4,6 miliardi di anni fa.

“E’ stato un lago che ha avuto una lunga esistenza e noi siamo stati in grado di tracciare un buon limite temporale per la sua età più antica”, ha dichiarato Brian Hynek, ricercatore associato presso il Laboratorio dell’Atmosfera e la Fisica dello Spazio (LASP) presso la CU Boulder, nonché autore-leader dello studio. “Possiamo essere abbastanza certi che questo è uno degli ultimi bacini d’acqua di vaste dimensioni su Marte”.

In base alla estensione e allo spessore della coltre di sale, i ricercatori stimano che il lago abbia avuto una bassa percentuale di salinità, pari a circa l’8 per cento, come doveva essere quella dei coevi oceani terrestri e, pertanto, avrebbe potuto ospitare qualche forma di vita microbica.

“Considerando il solo parametro della salinità, certamente questo lago sembrerebbe poter essere stato abitabile per gran parte della sua esistenza”, ha ribadito Hynek, che è anche professore associato presso il Dipartimento di Scienze Geologiche e direttore del Centro di Astrobiologia della CU-Boulder, osservando, tuttavia, che altri fattori importanti, tra cui il grado di acidità, non sono stati oggetto dello studio.

Per avere risposte realmente esaustive, saranno necessarie ulteriori indagini, fermo restando che l’antico lago si può considerare quasi certamente una delle ultime distese di acqua liquida sul ‘Pianeta rosso’.

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